ESCLUSIVA FS24 – Reggiana, Mezzina: “Nostro settore giovanile oltre le aspettative? Abbiamo una struttura scouting importante”

28.04.2017 19:31 di  Francesco Fedele   vedi letture
ESCLUSIVA FS24 – Reggiana, Mezzina: “Nostro settore giovanile oltre le aspettative? Abbiamo una struttura scouting importante”
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© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Una società storica, una piazza importante che da quasi un anno respira aria italo-americana, essendo stata acquisita per la maggioranza delle azioni dall’indimenticato campione di baseball Mike Piazza. La Reggiana, oltre a quanto detto in apertura, si è mostrata una società che cura molto il settore giovanile, e di ciò abbiamo avuto di parlare con Sergio Mezzina, responsabile delle giovanili del club emiliano, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni.

Si è conclusa un’annata davvero positiva per il vostro settore giovanile, come dimostra tra le altre cose il primo posto nel proprio girone della formazione Berretti e le qualificazioni alle finali Scudetto delle formazioni Under 17 e Under 15.

“Secondo me abbiamo fatto anche qualcosa in più rispetto alle aspettative. Ci tengo prima di tutto a precisare che in ambito settore giovanile il risultato non è la cosa prima cosa che si tiene in considerazione. Sicuramente è però un segnale che vi sono rose di buona qualità e che si è fatto un buon lavoro, con il clima giusto ed i presupposti per cominciare qualcosa di importante. Poi, se dovessimo riuscire a tirare fuori da ogni gruppo dei ragazzi di prospettiva, in grado di giocare tra i professionisti, sicuramente potremmo dire di essere arrivati ad un livello importante”.

Il patron Piazza ha dichiarato che la società spenderà di meno nelle prossime sessioni di calciomercato. Questo significa che la prima squadra attingerà maggiormente dal settore giovanile, alla luce dei risultati ottenuti dalla Berretti come detto poc’anzi?

“Credo che comunque le nuove normative riguardanti il campionato di Lega Pro debbano indurre le società a fare molta attenzione a ciò che avviene nelle giovanili, con un considerevole numero di Under da inserire in lista. Personalmente non so come che indicazioni ci verranno date dalla proprietà, ma sicuramente va fatto a prescindere un lavoro di qualità, anche perché parliamo di Reggio Emilia, una piazza di prestigio dove ci sono tutti i presupposti per far bene. Abbiamo una struttura importante, un centro sportivo di livello con dei campi l’uno vicino l’altro, quindi mi sento di dire che la base c’è”.

Secondo lei quant’è importante, alla luce delle regole riguardanti gli Under da lei citate ed anche per motivi di autofinanziamento necessario in realtà che militano nelle serie inferiori, curare il settore giovanile?

“Confermi quanto ti ho detto, riuscire a tirare fuori dal settore giovanile elementi di qualità per la prima squadra permette alla società non solo di abbassare i costi, ma così facendo si gettano anche le basi per future plusvalenze. Questo va fatto quando il ragazzo merita, non deve essere una costrizione a mio avviso: un giocatore va lanciato se si ritiene abbia le giuste qualità”.

Le tanto discusse normative in materia di giovani, quelle di cui stiamo appunto parlando, non rischiano di far gettare nella mischia elementi non pronti solo per una motivazione di regolamento?

“Va fatta una distinzione: mentre in Serie D c’è l’obbligo di impiegare gli Under, in Lega Pro parliamo di lista, non c’è l’obbligo di schierarlo in campo quindi, alla lunga, se l’elemento in questione verrà fatto giocare se dimostrerà di meritarlo. Personalmente sono d’accordo con la tua riflessione, difatti quando seguo una partita la data di nascita dei giocatori in campo non è la prima cosa che vado a guardare. Poi, se fra i giocatori che mi impressionano c’è un Under, ciò è sicuramente importante”.

Quanto la categoria nella quale si limita influenza l’attività di scouting e di gestione del settore giovanile?

“Il budget in Serie B è sicuramente più alto, perché parliamo di un campionato che giova di contributi federali per la prima squadra che si assestano sui 4 milioni di euro, con la società che può decidere di destinarne una parte alla cura del settore giovanile. Questo però non vuol dire che in Lega Pro non si possa fare scouting in una certa maniera, cercando di andare a scovare giocatori importanti sia per quanto riguarda la prima squadra che per le giovanili, nonostante il prima citato budget e l’appeal siano sicuramente inferiori”.

La Reggiana sotto questo punto di vista come si comporta?

“Per quanto riguarda lo scouting abbiamo il nostro Responsabile, Alberto Bertolini, che è una persona di grande competenza con esperienza internazionale, avendo lavorato anche nel Southampton. Vi è inoltre un gruppo di persone che, coordinate appunto da Bertolini, vanno a visionare le partite, sia per quanto riguarda la prima squadra che per il settore giovanile. Si lavora molto con Wyscout, ci sono due collaboratori molto preziosi come Paolo Martini e Massimo Montechiesi che, rispettivamente si occupano anche di scouting per il settore giovanile (Martini) e Match Analysis (Montechiesi). Per essere una società di Lega Pro, ritengo che vi sia una struttura di base davvero importante”.

Si è letto di un suo confronto con Mike Piazza e consorte. Si è discusso di nuove idee per il settore giovanile?

“È stato un confronto molto informale, una chiacchierata dovuta al fatto che il presidente con la sua consorte in questi giorni sono stati qui, hanno fatto un giro sui campi e si sono quindi voluti rendere conto di ciò che si fa. Gli abbiamo fatto da Ciceroni, parlandogli dei programmi quotidiani di lavoro. Credo sia stata un’occasione utile e formativa anche per loro. Non si è approfondito niente in particolare, ma a noi fa sempre piacere quando il presidente viene a trovarci, ciò non è una novità perché quando è a Reggio Emilia non fa mai mancare una sua visita”.