Principi di Match Analysis

12.08.2019 09:39 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: Angelo Macaro -www.replaysport.it
Principi di Match Analysis
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© foto di Bartoli Davide

Per capire un qualcosa di nuovo ad esempio un argomento oppure un processo di funzionamento, ognuno di noi segue una metodologia, difatti potremmo avere la persona che cercherà di trovare chiarimenti sul web, quella che acquisterà un libro ma anche colei che andrà in biblioteca. Qualunque metodo esso sia, ciò che li accomuna è il cercare risposta ai vari interrogativi. A tal proposito è stato deciso di organizzare l’argomento match analysis in diverse sezioni aventi come titoli domande, affermiamo subito che le pagine a seguire non soddisferanno tutti gli aspetti di questo argomento pertanto cercheremo di approfondirlo e specializzarlo con successive pubblicazioni.

Cosa significa match analysis?

La match analysis è un concetto che fa capo a qualcosa di più grande chiamato performance analysis. Iniziamo subito con una definizione base, cosa significa la parola analizzare? Con il dizionario alla mano...

Analizzare: 1. Sottoporre ad analisi, scomporre qualcosa nei suoi elementi: analizzare un minerale, un paziente, un testo.  2. Estens. Esaminare attentamente e in modo approfondito.

Dizionario Devoto Oli della lingua Italiana - Le Monnier

Se traducessimo con google translate le parole match analysis il risultato sarebbe analisi delle partite, tutto sommato qualcosa di corretto anche se di generale poiché potremmo successivamente chiederci: Cosa analizzo della partita? Quanti biglietti sono stati venduti? Quanti spettatori sono venuti ad assistere al match? Bisogna fare dei chiarimenti. Secondo lo studioso Carling (Carling et al. 2005) la match analysis ha l’obiettivo di registrare ed esaminare gli eventi comportamentali che si verificano durante una competizione. Difatti è stato scritto degli “athletic behaviour” (Franks & McGarry, 2003) cioè dei comportamenti che gli atleti assumono durante una gara, a tal proposito la match analysis potrebbe assumere connotazioni pedagogiche.

Per analizzare i comportamenti degli atleti ci sono diverse metodologie. E’ possibile focalizzarci sull’attività di un singolo giocatore oppure integrare le azioni e movimenti dei giocatori intorno alla palla. Da ciò deduciamo che l’analisi potrebbe variare in gradi di complessità a partire dal singolo soggetto sino a conoscere l’interazione tra i giocatori in  conformità con il piano di gioco. Il risultato finale potrebbe essere la descrizione di un profilo di gioco adottato da una squadra. (Carling et al. 2005)

L’analisi del movimento e la match analysis possono essere considerati concetti recenti?

Non proprio, difatti per rispondere a questa domanda bisogna fare molti passi addietro sino ad arrivare all’epoca degli antichi egizi, i quali leggevano le danze per mezzo dei geroglifici e dei Romani che annotavano gesta eroiche. Inoltre se parliamo di analisi del movimento va citata la Notazione Laban, chiamata così dal suo creatore Rudolf Laban. Egli si rese conto di tre problemi caratterizzanti ogni sistema di notazione del movimento umano, vale a dire la difficoltà di:

Registrate movimenti complicati in modo accurato;
Registrare questi movimenti in forma economica e leggibile;
Tenersi al passo con le continue innovazioni in termini di movimento.

Quindi Laban creò un linguaggio codificante i vari movimenti umani mediante dei simboli. Tale metodologia fu utilizzata principalmente per la danza ma anche per studiare la coordinazione dei movimenti degli operai delle industrie e per la riabilitazione dei feriti in guerra.

Successivamente ci sono state altre persone che hanno sviluppato nuove forme di notazione per la danza, in particolare Jean e Rudolph Benesh, i quali nel 1956 crearono un sistema conosciuto anche con il nome di coreologia. Tuttavia dal punto di vista sportivo sia il metodo Benesh che quello Laban si focalizzavano tutt’altro che sulla quantificazione, quindi ricercatori cercarono di costruire un sistema interamente basato sulla descrizione matematica del movimento. In seguito l’aumentato interesse e la consapevolezza delle potenzialità di questa forma di analisi diedero spunto a nuovi progressi fino ad arrivare ai moderni software dei giorni d’oggi. 

Per associare storicità alla match analysis potremmo pensare anche allele disposizioni militari utilizzate in guerra per decidere le modalità migliori per l’attacco e/o difesa. A tal proposito la citazione di Sun Tzu può far comprendere appieno in concetto.

“Conoscere l'altro e se stessi – cento battaglie, senza rischi;

non conoscere l'altro, e conoscere se stessi – a volte, vittoria; a volte, sconfitta;

non conoscere l'altro, né se stessi – ogni battaglia è un rischio certo. “

Sun Tzu, L’arte della guerra (Wikiquote)

Per quanto riguarda il mondo sportivo secondo Carling la tattica di utilizzare codici notazionali fu adottata dapprima dagli allenatori americani (pallacanestro e football) poi l’utilità di questo approccio venne riconosciuta anche dai tecnici degli sport di racchetta prima di essere stata ampiamente applicata al calcio. Oggigiorno quasi tutti gli sport hanno interesse nell’analizzare la prestazione e non solo.

In sintesi potremmo dire che l’arte di analizzare il movimento/comportamento ha fondamenta molto antiche ma che per via delle recenti attrezzature tecnologiche potrebbe essere erroneamente considerata un qualcosa di strabiliante e di ultima generazione. Certo si che i processi di sviluppo scientifici (tra cui ingegneristici, tecnologici e matematici) sono tra quelli ci permettono di avere a disposizione una quantità/qualità di dati che altrimenti non fosse stato possibile ottenere senza. Il software ed il tablet sono le novità, il concetto di analizzare il movimento/comportamento è remoto.

Perché è importante osservare ed analizzare?

Come al solito ci sono diverse spiegazioni, cercando di rispondere brevemente ed in modo esaustivo è stato ritenuto appropriato riportare la definizione di allenamento sportivo utilizzata dal prof. Carlo Vittori, studioso di rilievo dello sport italiano.

“L’allenamento sportivo moderno è un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in quantità ed intensità tali da produrre sforzi progressivamente crescenti in una continua variazione del loro sviluppo, per stimolare i processi di supercompensazione dell’organismo e migliorare le capacità fisiche, psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento in gara.”

Prof. Carlo Vittori

Le parole in grassetto potrebbero essere quella adatte a mettere in risalto l’utilità della match analysis. Nel farlo sarebbe opportuno andare a ritroso ossia dalla gara, step di fondamentale importanza. Infatti se gli esperti del movimento, tramite la match analysis, analizzassero (rettangolo arancione fig. 1) quindi conoscessero il comportamento in gara degli atleti, sarebbero quantomeno in grado di fornire allo staff tecnico feedback utili a semplificare e quindi organizzare al meglio un qualcosa di complesso definito allenamento sportivo.

Ad avvalorare l’utilizzo della match analysis ci sono studi scientifici che hanno dimostrato che gli allenatori:

Canadesi ricordavano correttamente solo il 30% della performance (Franks et al. 1983);
Di calcio inglesi ricordavano correttamente il 20% della performance (Hughes, C. 1981);
Di livello internazionale erano in grado di richiamare il 42% dei fattori chiave che avevano portato alla vittoria (Franks and Miller 1986).

Da questi risultati potremmo dedurre che ci sono difficoltà di fronte a qualsiasi singolo individuo che tenta di analizzare e ricordare oggettivamente gli eventi che si verificano durante una gara, pertanto sembra logico pensare che qualcosa necessita di essere implementato tramite l’analisi della prestazione. Il fine è quello di provocare cambiamenti osservabili nel comportamento dei giocatori per migliorare la performance singola e/o collettiva (Hughes et al. 2004).

Come può essere scomposta la match analysis?

Come è stato accennato precedentemente dalle parole di Carling e come verrà spiegato in modo dettagliato negli articoli a seguire, la match analysis si focalizza sulla registrazione ed analisi del comportamento degli atleti in gara. Tale concetto prettamente generale potrebbe essere suddiviso in sotto aree, infatti la gara potrebbe essere osservata ed analizzata con “diversi occhi” e quindi punti di vista (fisiologico, tecnico, tattico, strategico). Questi a seconda della tipologia di informazione che si vuole ottenere potrebbero essere valutati in altrettante differenti maniere (quantitativo, qualitativo e quanti-qualitativo). Cerchiamo di capire meglio tramite alcuni esempi: 

Quantitativa: Ci permette di capire la quantità degli eventi che ho registrato durante l’analisi. Esempio il mio giocatore ha corso per 8 km durante la gara eseguendo 30 sprint. Quindi la valutazione avviene attraverso una quantità, un numero.

Qualitativa: Certo conosciamo la quantità numerica (8 km, 30 sprint) ma non la qualità di questi eventi. Ad esempio a che velocità ho corso gli 8 km ? Per quali tratti? Di che intensità erano gli sprint? Ecco quindi che l’analisi qualitativa prende piede.

Quanti-Qualitativa: Ossia la combinazione dei due concetti precedentemente esposti.

La match analysis può essere distinta in due macro aree chiamate rispettivamente notational e motion analysis. Questi due concetti meriterebbero una trattazione a parte, tuttavia siccome in questo articolo ci troviamo in una fase introduttiva, vale la pena accennare qualcosa per poter in seguito approfondire il discorso con altri articoli.

Motion analysis: E’ rivolta a stimare il tasso di lavoro dei giocatori durante un match (distanza percorsa, varie intensità di corsa), infatti si focalizza sulla registrazione di dati grezzi relativi all’attività/movimento di un individuo senza ricavare valutazioni qualitative.

Notational analysis: E’ una tipologia di analisi che si focalizza su un’accurata e oggettiva registrazione degli aventi che accadono in gara. Il fine di quest’analisi è quello di estrarre tra gli eventi osservati quelli che vengono definiti da Hughes (Hughes & Bartlett, 2002) gli indicatori di performance. Questi indicatori altro non sono che una selezione e/o combinazione di azioni variabili aventi l’obbiettivo di definire alcuni oppure tutti gli aspetti della performance. Tali indicatori per essere utili dovrebbero avere una relazione con la vittoria della gara.

Interessante infine potrebbe risultare la classificazione elaborata dal prof. Sacripanti (2007), questi afferma che la match analysis legata alla teoria dell’allenamento potrebbe essere suddivisa in tre livelli:

1° livello: Anche definito allenante, è mirato a individuare informazioni dirette (es. consumo energetico medio) o indirette (consumo energetico ricavato da altre valutazioni) sull’impiego fisiologico degli atleti prendenti parte alla competizione. Il fine è quello di utilizzare i dati ottenuti per la fase di condizionamento fisiologico, vale a dire per strutturare l’allenamento sportivo. Così facendo gli atleti andranno incontro ad esercitazioni fisiche aventi target specifici e non casuali che siano in grado di stimolare, preservare e migliorare, tutta una serie di capacità utili al rendimento in gara. Attrezzature per acquisire dati di questo tipo potrebbero essere l’accoppiamento di GPS e cardiofrequenzimetri per il calcolo della potenza metabolica.

2° livello: Ugualmente riconosciuto come addestrante, è rivolto ad ottenere informazioni automatiche sulla biomeccanica delle tecnica specifica del singolo atleta con il fine di migliorarla attraverso tecniche come quella del rallentatore (vedere un soggetto performante un gesto tecnico a velocità ridotte). Inoltre focus è dato allo studio delle invarianti di competizione, ossia situazioni particolari di ogni sport che si ripetono con una certa frequenza in ogni gara e che pertanto devono essere altrettanto ripetute in fase di allenamento. Queste vengono individuate tramite statistiche e frequenze. 

3° livello: Identificato anche come addestrante avanzato, concerne lo studio delle azioni strategiche, le quali, a differenza di quelle tattiche, possono essere organizzate a priori. In particolare tale livello si focalizza sullo studio delle strategie locali, in altre parole quelle che non interessano tutti i componenti delle squadra poiché come dice la parola stessa si localizzano in una parte di campo delimitata (attacco, difesa ecc.), e sullo studio dellestrategie globali (intera superficie gioco) relative al modulo di gioco e di stretta pertinenza degli sport di squadra. Per quanto riguarda gli sport individuali è l’allenatore che individua le strategie dette standard, come ad esempio utilizzare opportunamente le penalità e il cambio di posizione di guardia.

La match analysis è una concetto molto generico e coloro che sono interessanti nell’intraprendere questa professione dovranno sapere di quanto può essere fantastico e allo stesso tempo dispersivo (overload di dati) conoscere tanti aspetti della prestazione sportiva. 

Esistono diverse tipologie e modalità di osservazione? Quali sono i fattori limitanti l’osservazione?

Tutto gli eventi comportamentali che decidiamo di valutare durante una gara prescindono da un sistema di osservazione. Facciamo l’esempio di una partita di calcio durante la quale diverse persone prendono parte. La domanda è: Osservano tutti la stessa cosa? La risposta potrebbe essere rivolta a smentire ciò, infatti come vedremo esistono varie tipologie di osservazione:

Ad “occhio”: Molto basilare e molto utilizzata nello sport. Potrebbe esprime il mio giudizio relativo a un giocatore con una semplice osservazione naturale senza alcuna registrazione;

Aneddotica: Smile a quella ad occhio ma alcune osservazioni vengono appuntate e successivamente rielaborate. Insieme a quella precedente ha poca affidabilità.

Check List: A priori creo una scheda sulla quale andrò a mettere una croce (o qualcosa simile) per registrare l’evento da me scelto di osservare. Maggiore la mia scheda è accurata tanto maggiore sarà la sua affidabilità.

Naturale: E’ quella del tifoso oppure del manager;

Sistematica: E’ significativa e costruita su un progetto creato di comune accordo con l’allenatore. È periodica (sistematica) con cadenze ben stabilite che dipendono dalle esigenze di gara e del coach. Il tutto viene registrato (check list, schede e griglie) e si deve ricercare la maggior attendibilità possibile.

Oltre alle tipologie di osservazione abbiamo alcune modalità per poter analizzare una gara. Secondo Darst (Darst del 1989) queste sono:

Registrazione degli eventi (event recording): Di facile intuizione siccome consta nella registrazione degli eventi (da noi decisi a priori), ogni volta che essi si manifestano. Ad esempio ho deciso di osservare l’azione di contropiede di una squadra di basket, nel momento in cui viene a crearsi tale evento lo registro.

Campionamento del tempo (time sampling): Una partita di rugby ha la durata di 80 minuti. Se campionassi il tempo in 10 minuti potrei verificare la quantità di eventi che si manifesta al termine di un tempo prestabilito. Ad esempio ci sono stati può placcaggi tra i primi 10 minuti del primo oppure del secondo tempo.

Registrazione di un intervallo (interval recording): Registro un arco temporale (es. 15 minuti del secondo tempo di un match di calcio) e quindi annoto gli eventi che mi sono prefissato di osservare (tiri, recuperi della palla, corner, cross ecc.). Così facendo potrei avere informazioni su come la squadra ha recepito le indicazioni del mister durante l’intervallo.

Cronometraggio degli eventi (duration recording): Quanto dura l’azione di contropiede del basket? Ogni volta che l’evento si manifesta lo cronometro.

Abbiamo detto che diverse sono le cose da osservare quindi potremmo trovarci nel caso in cui una società dedica di ingaggiare più video analisti in modo tale che possano dividersi il lavoro. Tuttavia un problema potrebbe sorgere ossia, il passaggio filtrante di Iniesta per Messi durate la partita contro il Real Madrid è stato interpretato allo stesso modo da tutto il gruppo di analisti? In altre parole quello che vede il soggetto x è uguale a quello del soggetto Y?  Eccoci difronte a quella che viene chiamata attendibilità dell’osservatore, ossia la sua capacità di definire un evento (es. pick and roll) ogni qualvolta esso si ripresenti durante la gara. Ad esempio prendiamo 5 azioni di pick and roll di cui siamo solo noi a conoscenza e le facciamo visualizzare ad un gruppo di video analisti. Se i soggetti registreranno tutti gli eventi come pick & roll potremmo dire che la veridicità di quell’evento può essere confermata. Se la maggior parte dei soggetti registrerà gli stessi eventi come azioni di attacco, altre conclusioni dovranno essere tratte. Difatti l’attendibilità dell’osservatore dipende anche dalla sua:

Specificità, ossia conoscere innanzitutto l’evento (se è stato registrato attacco probabilmente non si conosce l’azione di pick and roll) e se questo è specifico per l’analisi che andrò a svolgere alla fine della gara.

Oggettività, ad esempio il video analista non dovrebbe lasciarsi influenzare dall’andamento della gara oppure dalle emozioni che prova vedendo giocare un tipo di giocatore.

Nel caso in cui la soggettività dell’osservatore surclassasse la sua oggettività potremmo trovarci difronte a degli errori. Ricordiamo l’effetto pigmalione (Rosenthal & Jacobson, 1968) ossia qualunque cosa fa quel giocatore va bene, e l’effetto stigmatizzazione, ovvero qualunque cosa fa quel giocatore sbaglia. Infine è importante ricordare che l’attendibilità non dovrebbe essere riferita solo all’osservatore, ma anche allo strumento che si utilizza siccome anch’esso potrebbe fornire dati che non rispecchiano la realtà. 

Match analysis prima, durante o dopo la partita?

La risposta è in tutte e tre le fasi ma per far capire meglio creiamo alcuni esempi. Supponiamo che noi squadra x giocheremo la prossima partita di campionato contro la squadra y. Il match analista quindi andrà a cercare nel suo database informazioni relative all’avversario di turno per poter fornire (creando un report, presentazioni PowerPoint) allo staff tecnico e quindi alla squadra informazioni su come comportarsi in determinate situazioni che potrebbero venirsi a creare durante l’incontro.

Successivamente arriva il giorno atteso e il match analista partecipa alla gara insieme alla squadra. Arrivati allo stadio sceglie una postazione (se ha libertà nel farlo) oppure si posizione in un posto stabilito e con la sua attrezzatura inizia ad analizzare la gara al fischio d’inizio. Ecco che ci troviamo nella fase da noi intitolata durante. Cosa succederebbe se il feedback venisse dato in tempo reale? Verremmo sanzionati oppure graziati? Per farvi capire meglio è stato preso l’esempio della partita della prima giornata del campionato italiano di Serie A giocata tra Livorno e Roma. Il neo allenatore Rudi Garcia durante la partita è stato “pizzicato” a parlare tranquillamente al telefono con il suo vice che probabilmente si trovata vicino al match analista. Questa vicenda non è passata inosservata ai media siccome l’articolo 4 (pag. 46) del regolamento del Giuoco del Calcio recita: “L’uso di sistemi di radio comunicazione tra calciatori e/o lo staff tecnico non è consentito”. Tuttavia c’è da dire che in qualche modo l’informazione trapela il più della volte, basti pensare all’allenatore della Juventus Antonio Conte il quale durante il periodo di squalifica comunicava dalla sua postazione con i suoi collaboratori, ma lasciamo perdere questo concetto siccome il nostro obiettivo non è quello di apportare polemiche. Stando all’intervista rilasciata dal mister Garcia nel dopo gara egli si dichiarò ignaro a tutto ciò siccome in Francia lo aveva sempre fatto anche se non avrebbe potuto nemmeno lì. Alla fine la lega ha deciso di non multare l’allenatore.

Ritornando a noi questo esempio è stato riportato per far capire prima di tutto che c’è qualcosa che non possiamo fare ossia comunicare liberamente, aspetto molto importante per tutti coloro che si accingono a fare questa professione. Dall’altra parte c’è qualcosa che possiamo fare, ovvero osservare la gara (magari utilizzando qualche tabella per l’analisi notazionale) per poi durante l’intervallo fornire dei feedback vocali oppure video proiettando alcune parti di gara sullo schermo posizionato nello spogliatoio. C’è da dire che condurre un’analisi in tempo reale potrebbe tralasciare qualche informazione, cosa che potrebbe non verificarsi se avessimo dell’ulteriore tempo a disposizione per analizzare. Ecco qui che subentra la match analysis del dopo partita, ossia quella fase dove con un po’ di calma e comodità in più si potrebbero implementare le informazioni acquisite durante la gara, analizzare i dati con qualche metodica statistica, creare dei grafici e fornire delle spiegazioni al tecnico tramite un report. Dopo questa fase eccoci nuovamente al punto di partenza, la prossima gara.

Match analysis dell’avversario oppure di se stessi?

Come accennato in precedenza, nella fase di preparazione alla gara è importante avere informazioni dell’avversario, analizzarlo per cercare di capire i punti deboli, come attaccare e subire, addirittura potremmo focalizzarci sull’analisi di un singolo giocatore per capire come limitarlo. Durante la gara invece, a seconda delle indicazioni stabilite in precedenza con lo staff tecnico e del numero dei membri di cui il team di analisi è composto, potremmo condurre diverse analisi. Se ad esempio una squadra ha all’interno del proprio organico due match analisti, questi potrebbero dividersi il lavoro e quindi avere colui che si occupa delle squadra avversaria e colui della propria. Se invece il match analista è solo, previ accordi con lo staff tecnico potrebbero far si che solo determinati aspetti vengano osservati. Avere uno staff di analisti è un valore aggiunto, l’esempio che abbiamo tradotto dall'articolo in Inglese potrebbe far capire meglio l’essenzialità di lavorare in gruppo per una maggiore quantità/qualità di risultati.

La match analysis degli avversari durante le partite tra nazionali è simile a quella nei club?

Tale domanda è stata sottoposta all’ex allenatore dalla nazionale Italiana Cesare Prandelli prima della partenza per il Brasile, la risposta è stata: “non completamente”. Potremmo concordare con il mister siccome bisogna andare a retrorso (magari analizzando partite amichevoli) per cercare di capire alcuni aspetti importanti. Inoltre durante un torneo le partite vengono giocate a distanza ravvicinata, quindi avere una serie di dati a disposizione relativi agli avversari potrebbe risultare complicato. Ciò incide molto sul tipo di lavoro svolto dall’analista, a tal proposito facciamo l’esempio riportato da un membro degli analisti della nazionale Italiana di basket raccontato durante un corso di formazione per video analisti. Tale tecnico durante i campionati europei di Slovenia 2013 ha affermato che lui e il suo team (altre due persone) hanno avuto a disposizione il DVD della squadra avversaria poche ore prima dell’incontro, di conseguenza hanno dovuto lavorare di notte per consegnare a coach Pianigiani le informazioni da lui richieste.

Quali sono gli strumenti del match analista?

Se facessimo questa domanda a mio padre (il quale ha una relazione complicata con la tecnologia) la risposta sarebbe quella di prendere un foglio di carta e una penna e registrare ciò che accade durante la partita.  Se poi ripetessi la stessa domanda a mio cugino di 17 anni la risposta sarebbe quella di utilizzare qualche tecnologia. La prima considerazione da fare è che in entrambi i casi potremmo condurre un’analisi, la seconda è quella di minimizzare i tempi e facilitare il lavoro quindi sembra conveniente utilizzare un software. A tal proposito è bene aprire una piccola parentesi siccome a seconda delle necessità e soprattutto tasche esistono diversi software in commercio, citiamo solo alcuni a pagamento come Dartfish, SportsCode, Prozone, SICS e qualche altro gratuito comeLongoMatch. Riassumendo il kit del match analista è composto da: un computer portatile, uno dei precedenti software, una videocamera, un treppiedi, dei cavi, prolunghe, doppie prese, una memoria esterna per immagazzinare le analisi, software per convertire file video e per creare DVD ed infine a seconda dello staff con cui si collabora potrebbe essere utile, ma non essenziale possedere un proiettore. 

Per analizzare i dati sono necessarie conoscenze statistiche?

La risposta è indubbiamente si poiché i dati ottenuti dall’analisi di una partita potrebbero essere mal interpretati. Infatti per poter trarre commenti e/o conclusioni è necessario organizzarli in modo appropriato attraverso le varie metodiche statistiche. Tale conferma ci viene data dal cerchio verde del Data Science Venn Diagram il quale aggiunge conoscenze matematiche a quelle statistiche. Per condurre queste operazioni in commercio sono disponibili diversi software, nomino quello della IBM ossia SPSS Statistics in quanto è uno dei più utilizzati (previo l’acquisto di una licenza non del tutto economica). Ciò nonostante installando come componenti aggiuntivi gli strumenti di analisi Excel (disponibili per tutte le versioni) è possibile fare un buon lavoro senza dovendo sostenere nessun spesa, eccetto quella del pacchetto Office. Per chi non fosse pratico ad installare tali componenti aggiuntivi il procedimento (valido anche per chi utilizza una piattaforma Macintosh) è facilmente spiegato in rete.

Chi potrebbe svolgere appieno questa professione?

Senza nessun dubbio gli studenti della Facoltà di Scienze Motorie in quanto possono soddisfare tutte le aree del diagramma di Venn, ossia possedere competenze nell'utilizzo del computer (cerchio rosso), affinità con i numeri (cerchio verde) e conoscenze di uno sport (cerchio blu). In prospettiva futura il mestiere dell’analista sportivo è portato ad avere buone possibilità di “sopravvivenza”, quindi studenti di questa facoltà dovrebbero essere quantomeno interessati nel sapere che c’è qualcosa di nuovo, qualcosa da tenere in considerazione. Ad esempio il sito web “thevideoanalyst.com” nella sezione lavoro annuncia delle possibilità d'impiego a tutti coloro che sono interessati ad intraprendere/proseguire una carriera nell’ambito dell’analisi sportiva. La conoscenza della lingua inglese è un requisito importante oltre che possedere le competenze menzionate precedentemente. 

È possibile lavorare a distanza?

Bè dipende dagli obbiettivi dello staff per cui si lavora. Senza nessun dubbio è possibile lavorare a distanza siccome esistono delle piattaforme virtuali come la Dartfish Tv che ci permettono di caricare i contenuti previa creazione di un canale a pagamento. Mettiamo caso che il video analista sia uno studente in scienze motorie che lavora con una società di pallavolo nella città dove studia e che attualmente si trova a studiare all’estero per via del programma Erasmus. A seconda degli accordi stabiliti con la società e per mezzo di alcuni software come Dartfish, egli potrebbe ricevere il video della partita, elaborarlo e caricare i contenuti sul canale privato in modo tale che l’allenatore o chi per essi possa collegarsi e vedere ciò che aveva chiesto al suo video analista. Inoltre così facendo è possibile svolgere anche il lavoro di scouting siccome un osservatore potrebbe visualizzare molti giovani e mostrare i video alle società in modo tale che queste abbiamo ulteriore materiale a disposizione per prendere decisioni. Insomma si possono fare molte cose, tra cui crearsi un proprio lavoro. 

Referenze

Mike D. Hughes & Roger M. Bartlett - The use of performance indicators in performance analysis J Sports Sci.2002 Oct;20(10):739-54
Carling C, William M A, Reilly T. Handbook of Soccer Match Analysis: A Systematic Approach to Improving Performance. Routledge, New York, 2005.
Carling C, William M A, Reilly T. Handbook of Soccer Match Analysis: A Systematic Approach to Improving Performance (Book review). J Sports Sci Med. 2006 March; 5(1): 171.
Carling C, Bloomfield J, Nelsen L, Reilly T. The role of motion analysis in elite soccer: contemporary performance measurement techniques and work rate data. Sports Med. 2008;38(10):839-62.
Sacripanti A. La Match-Analysis. Fondamenti scientifici e metodologici della Match Analysis (parte prima e parte seconda). Scuola dello sport, anno XXVI, 2007, 72-73; 13-21, 23-30.
R Rosenthal, L Jacobson. Pygmalion in the classroom. The Urban Review, 1968 - Springer
IM Franks, Miller, Gary. Eyewitness testimony in sport. Journal of Sport Behavior, Vol 9(1), Mar 1986, 38-45.
IM Franks, D Goodman, G Miller. Analysis of performance: Qualitative or Quantitative. Sports, March 1986
IM Franks & McGarry. The science of match analysis. Science and Soccer 2003