Celia: “Un giorno vorrei esordire in A con la maglia del Sassuolo”

30.03.2015 18:53 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Celia: “Un giorno vorrei esordire in A con la maglia del Sassuolo”

La redazione di Sassuolo Calcio 24, in esclusiva, ha intervistato Raffaele Celia, talentuoso terzino sinistro classe ’99, militante negli Allievi Nazionali del club emiliano e nella Nazionale Under 16 italiana:

 

In estate ti hanno cercato squadre del calibro di Juventus e Roma, perché la tua scelta è ricaduta proprio sul Sassuolo? Alla luce del campionato che sta per finire, credi di avere fatto la scelta giusta?

Ho fatto una scelta di cui non mi pento. Siamo trattati benissimo in tutto e per tutto, non ci manca mai nulla sotto tutti i punti di vista e, inoltre, sono capitato in un gruppo fantastico con un grande staff con cui stiamo provando a raggiungere traguardi importanti.

Il supporto dei genitori nella vita calcistica dei ragazzi che aspirano a diventare calciatori è fondamentale, ora che sei lontano da casa, come sei riuscito a sopperire a questa mancanza?

La mancanza della famiglia influenza in parte la vita di un aspirante calciatore. Ognuno può reagire a proprio modo ma, come già detto in precedenza, l’ambiente del Sassuolo è accogliente al massimo e, pur essendo lontani dalla propria terra e dalla propria famiglia, il pensiero va sempre al motivo per cui si è fatta questa scelta.

Molti giocatori del Sassuolo, come Berardi e Zaza, hanno dato i primi calci al pallone in terra mediterranea, dove ci sono molte piccole realtà. Cosa devono fare i calciatori del Sud, a tuo parere, per farsi riconoscere dalle grandi società, dove le strutture sono più avanzate e le disponibilità economiche più elevate?

Credo che se un ragazzo ha talento, non conta nient’altro, prima o poi i suoi mezzi verranno riconosciuti. Ovviamente ci sono parecchie differenze tra Nord e Sud, e molte volte un ragazzo meridionale ha forse bisogno di un po’ più di fortuna per riuscire ad emergere.

Anche l’allenatore della Primavera del Sassuolo, Mandelli, ha speso parole d’elogio su di te. Sei pronto, in un futuro, a diventare una pedina fondamentale dello scacchiere della Primavera?

Ovviamente sì, voglio continuare a dare il massimo per dimostrare di essere pronto per un salto del genere. Ma ancora c’è più di un anno per continuare a lavorare e per ora punto a migliorare quelle che sono le mie lacune fisiche e mentali.

Il terzino, in Italia, è un ruolo che ha carenza di ricambio generazionale. Quali sono, secondo te, le caratteristiche che deve avere un terzino per approdare in Serie A?

Credo che il terzino sia un ruolo molto sottovalutato, al giorno d’oggi. Secondo me, un terzino che può arrivare in Serie A è quello che riesce a fare entrambe le fasi nel migliore dei modi, non limitandosi a farne una sola; è un po’ quello che punto a diventare.

Qual è il tuo giocatore preferito e a quale giocatore credi di assomigliare di più e/o sei paragonato maggiormente?

Quello che mi piace di più è assolutamente Marcelo del Real Madrid. Mi piace il modo in cui si inserisce negli spazi e il fatto che molto spesso faccia gol, oltre ovviamente alla sua tecnica. Mi paragonano molto a Fabio Coentrao, ma credo più per aspetto fisico che non per caratteristiche!

Passiamo alla Nazionale, archiviata la doppia amichevole con la Germania, che differenze ci sono tra il metodo di insegnamento del Sassuolo e della Nazionale?

I concetti sono quasi sempre gli stessi, quelli che predilige il calcio moderno, ovvero alta intensità di gioco, velocità di pensiero e linea di pressing molto alta. La differenza principale sta nel fatto che nel club si può lavorare molto meglio su certi aspetti, perché ci si allena insieme molto più spesso, mentre in Nazionale c’è un tempo più ridotto per arrivare ad apprendere certi concetti.

Una tua considerazione personale sul Sassuolo, sia come realtà sportiva sia come paese in cui vivere.

Sassuolo è una realtà fantastica. Dal primo giorno che sono arrivato, mi hanno accolto tutti come se facessi parte della famiglia. E’ una società seria, in crescita e che punta sui giovani, inoltre è composta da persone competenti e che sanno ciò che fanno. Per quanto riguarda la città, è molto tranquilla, né troppo caotica e né troppo sperduta. E’ il luogo ideale in cui un giovane calciatore può crescere, sia a livello di ambiente che a livello di vivibilità.

Un sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire, un giorno, ad esordire in Serie A con la maglia del Sassuolo. So che la strada è ancora lunga e so che starà a me guadagnarmi questa possibilità con impegno e sacrificio, perciò cerco sempre di non cullarmi e di dare il massimo ogni allenamento.