Saper fare scouting: gli esempi virtuosi di Sampdoria e Genoa

02.08.2019 19:43 di  Redazione FS24  Twitter:    vedi letture
Fonte: Mirkomasoni.com
Saper fare scouting: gli esempi virtuosi di Sampdoria e Genoa
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© foto di Federico De Luca

Siamo abituati troppo al conseguimento del risultato sportivo che ci si dimentica che una società deve esser anche alimentata sotto il profilo finanziario e quindi, bisogna scegliere manager che sappiano coniugare entrambi gli aspetti o servirsi di figure che, specializzate in un determinato settore (Art: L’anno sabbatico del direttore sportivo leggi qui), possano cooperare allo scopo del benessere della società, inteso nell’accezione più completa.

Ci sono quindi varie modalità per arrivare al risultato, inteso come commistione di eventi sportivi ed economici. Un esempio è rappresentato da chi fa trading di giocatori perché ha bisogno di sostentarsi, cercando di acquistare giovani prospetti che vengono scelti dopo un accurato lavoro di scouting (Art.: Seguire un metodo di scouting leggi qui), ovviamente cercando di pagarli poco o quanto meno il giusto, per rivenderli qualche stagione dopo, dopo aver consentito agli atleti una maturazione che si manifesta nell’accrescimento del loro valore. 

In questo senso le due squadre di Genova rappresentano un esempio importante. La Sampdoria gestita da Ferrero e con lo scouting curato da Riccardo Pecini rappresenta poi un esempio davvero notevole, infatti è riuscita a compendiare risultato sportivo ed economico con bilanci in attivo negli ultimi anni senza servirsi degli aiuti delle banche, creando solo “debiti virtuosi” che sono quelli che derivano dall’acquisto delle infrastrutture. Ha scelto giocatori da campionati europei importanti (Art.: Quando la squadra la costruiscono i procuratorileggi qui), cercando di limitare al massimo il rischio di adattamento, pagandoli non necessariamente poco, con l’obiettivo di alzare l’asticella, nel senso che questi atleti devono essere inseriti in un contesto che deve lottare per la parte sinistra della classifica.

Secondo i dati del sito “transfermarkt” nella stagione 2014-15 Correa è stato acquistato per 8,4 milioni e rivenduto per 18,2 (la plusvalenza effettiva, a parte la differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto, prevede anche la sottrazione delle quote ammortizzate). Nella stagione 2015-16 acquistati Skriniar (Art.: Il difensore deve sapere difendere leggi qui) per 6 milioni (venduto per 34)  Fernando per 8 (venduto per 12,5) Muriel per 12 (venduto per 24,5)  e Torreira per 3 (venduto per 28,65). Nella stagione 2016-17 acquistati Schick per 4 milioni (venduto a 5 di prestito e 37 tra obbligo di riscatto e bonus), Praet (Art.: Il centrocampista deve avere due fasi leggi qui) per 8 (con possibilità di essere venduto almeno a 25), Linetty (per 3,2) e Bereszynski (per 1,8) prossimi a sontuose plusvalenze. Nella stagione  2017-18 Andersen per 1,5 milioni (venduto per 24) e B.Fernandes acquistato per 6 (venduto per 9,69 più il 10 % sulla rivendita che potrebbe portare ulteriori 5 milioni).

Il Genoa rappresenta un altro buon esempio di trading di giocatori. La differenza rispetto alla Sampdoria e’ forse relativa all’approccio, nel senso che i fatti denotano l’acquisto di più giocatori, a prezzi relativamente più bassi, nella speranza che qualcuno di essi esploda. Quasi ogni anno la scommessa è stata vinta. Secondo i dati del sito transfermarkt nella stagione 2014-15 sono stati acquistati Iago Falque per 2 milioni (venduto per 8) e Izzo per 0,4 (venduto per 9,7). Nella stagione 2015-16 Pavoletti acquistato per 3 milioni (venduto per 18) e Ansaldi acquistato per 4,6 (venduto a 10,5). Nella stagione 2016-17 acquistati Laxalt per 5,8 milioni (rivenduto per 17) e G.Simeone (Art.: L’importanza per uno scout della conoscenza analitica del campionato argentino leggi qui) acquistato per 5,1 (rivenduto a 17). Poco da segnalare nella stagione 2017-18 per arrivare all’anno 2018-19 con Romero acquistato per 1,7 (venduto per 26) e Piatek acquistato per 4,5 e venduto per 35.

Per entrambe le compagini non sono mancate le incompiute (Art.: Chi deve costruire la squadra tra il direttore sportivo e il tecnico? Leggi qui), ma nel complesso il bilancio è notevolmente positivo.

Quindi volendo sintetizzare e sulla base delle risultanze, la Sampdoria ha avuto un approccio più qualitativo (pochi giocatori acquistati e pagati qualcosa in più) e il Genoa più quantitativo, ma entrambe sono riuscite a conciliare i risultati prefissati e a creare plusvalenze sane. E’ chiaro che un tifoso non apprezzerà troppo questo atteggiamento che lo porterà a separarsi dai propri beniamini, ma se l’obiettivo è la continuità aziendale, bisogna farsene una ragione.  I recenti esempi di Bari, Palermo e Foggia sono indicativi di quanto sia fondamentale guardare al risultato sportivo tenendo conto della sana gestione finanziaria. Meglio un campionato finalizzato alla salvezza con qualche sofferenza che fallire e ripartire dai dilettanti. Quindi complimenti a Genoa e Sampdoria.